Non si ferma la solidarietà. A marzo lo slogan era “andrà tutto bene”. Forse le cose non sono poi andate del tutto così, ma l’augurio è che l’enorme patrimonio emozionale e di solidarietà sincera non si disperda in questi mesi durissimi della ormai denominata “seconda ondata” della pandemia. Tra le tante storie di solidarietà che abbiamo raccontato in questi mesi una mancava all’appello, anche se fatta proprio in pieno inizio pandemia, quando le mascherine erano introvabili, i disinfettanti un bene di lusso e un respiratore era l’ultima speranza nella trincea delle corsie di ospedale. È in questo frangente storico che una dott.ssa di Corigliano, titolare del centro medico Salus, che opera nel centro ausonico, ha preso la decisione di dare una mano concreta a colleghi e pazienti, lungimirante anche nel prevedere l’evoluzione nel territorio del contagio. La professionista, di raccordo anche con i colleghi dell’ospedale Giannettasio di Rossano, oggi polo covid, ha deciso di donare allo spoke di Corigliano, e precisamente al reparto di anestesia e rianimazione del presidio di Rossano, un letto per la terapia intensiva. Il bene donato è un letto elettrico con specifiche tecniche che offre una soluzione ottimale a problemi che si presentano durante il ricovero in unità di terapia intensiva. Aiuta infatti a monitorare i segni vitali del paziente, oltre a permettere al personale curante di trattarlo in sicurezza col minimo sforzo fisico. Un gesto generoso finalizzato a ridurre i disagi che in questo periodo di forte pressione i nosocomi stanno vivendo.
Articolo del 20/11/2020 su “Gazzetta del SUD” a cura di Anna RUSSO